Se guardi fuori dal finestrino di un treno ad alta velocità tutto scorre velocissimo.
E' strano come in alcuni momenti si trovino similitudini con la vita in ogni cosa...o forse sono io.
Ma all'interno di un treno tutto ha una velocità usuale, c'è chi sfoglia un giornale e chi "sfoglia" un tablet, chi sorride guardando lo schermo di un computer, chi pianifica appuntementi di lavoro ad un volume di voce piuttosto elevato, c'è chi studia, chi dorme e chi ha fretta di arrivare.
L'uomo accanto a me, ad esempio, un signore sulla settantina, barba bianca e giacca principe di
Galles, disegna schemi su dei fogli strappati via da una vecchia agenda, aiutandosi con la rivista di Trenitalia per fare delle righe precise.
Insomma tutto scorre con dei normali ritmi, però intanto il mondo fuori corre forte e non si ferma mica se per per caso, ad un certo punto, decidi di chiudere gli occhi per riposarti un po'.
Perchè basta solo che volti lo sguardo fuori dal tuo finestrino e ti accorgi che il panorama è cambiato, che un tipo di paesaggio ha lasciato spazio ad un altro e magari ha anche iniziato a piovere.
Ma anche nel treno qualcosa è cambiato.
Il signore accanto a me ha smesso di fare schemi. Ora fa le parole crociate.
Ecco è da questa strana metafora della vita che prendo una lezione.
Ed è così che i minuti interminabili, passati a guardare uno schermo bianco senza sapere cosa scrivere né se scrivere, cominciano a ribellarsi.
Ed è così che nascono queste parole e di nuovo la voglia di uno spazio tutto mio anche se con un look diverso.
Dove raccontare cosa cucino e quello che sono.
Che in fondo è un po' la stessa cosa.
Day is done - Nick Drake
A.
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