Alternanza di stati d'animo, il caldo confonde le idee. Di questo sono certa.
Ho ripreso la lettura di alcuni vecchi libri, già letti, alcuni anche più volte. Che ci posso fare, ci sono alcuni passi che non riesco a non rileggere periodicamente, ne sento la necessità.
E poi leggere cose già lette mi ha sempre fatto sentire sicura, nessun colpo di scena, nessun finale inaspettato, ma ogni volta un sapore differente, un'emozione diversa, è questo il potere delle parole, ti regalano sempre sensazioni nuove, quello che vuoi sentire dipende da te, da quello che provi nel
momento in cui le leggi. Adoro la letteratura sudamericana, il realismo magico sempre permeato da quell'onnipresente immaginazione, un mondo di spiriti, sogni e premonizioni, senza perdere mai l'aderenza alla realtà, alla terra, alle origini. Mi piace l'atmosfera che crea dentro di me, mondi immaginari fatti di
personaggi stravaganti e completamente inverosimili che però ti fanno credere veramente che il mondo lì funzioni così. Al ritmo di nonnine invisibili che si aggirano per i corridoi delle case, di vecchi zingari visionari portatori di innovazioni, di villaggi immaginari sperduti tra le paludi, di amori non consumati rimasti in attesa fino alla vecchiaia.
E' proprio quello di cui ho bisogno in questo periodo, gente salda, pragmatica, capace però di innalzarsi ad un feroce stato di immaginazione, forse è per questo che mi sono buttata tra le braccia dei miei guru letterari.
In questi giorni sono molto sensibile, instabile direi. E' il caldo, che ormai è diventata la scusa buona per tutto.
Maledetta pubblicità della Canon, perchè mi fai piangere. Ma basta qualche ciocca più chiara tra i miei capelli e mi torna di nuovo il sorriso. E poi di nuovo qualcosa di malinconico.
Avevo iniziato questo post per parlarvi dei miei ultimi esperimenti culinari.
E invece, tante parole...
...e niente ricetta.
Lo avevo detto. Giorni strani questi.
A.
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